Crollano le immatricolazioni del noleggio a lungo
Crollo deciso delle immatricolazioni di veicoli nuovi (-27%) e sensibile riduzione della flotta in circolazione (-2,7%).
Sono questi i due indicatori chiave dello stato di salute del settore del noleggio a lungo termine, illustrati da Aniasa che attestano come la crisi dell’auto aziendale abbia oramai raggiunto anche le attività di long rent.
Nel 2009, dopo 15 anni di continua crescita, anche il noleggio a lungo termine ha risentito della crisi generale dell’economia, con un fatturato totale fermatosi ai livelli del 2008 (-0,6%) vicino ai 5 miliardi di € e una flotta circolante in calo del 2,7%. Sono peraltro calate sensibilmente le immatricolazioni di veicoli (-27%), in particolare di auto (-24,2%) e, ancora di più, quelle di furgoni (-43,7%).
“In assenza di efficaci interventi sulla fiscalità dell’auto aziendale”, dichiara il Presidente Aniasa, Roberto Lucchini, “il forte calo delle immatricolazioni (-52mila veicoli) registrato nel 2009 potrebbe ulteriormente aggravarsi nell’anno in corso. Dopo anni di incentivi che non hanno preso in considerazione l’auto aziendale, chiediamo al Governo di lavorare a una normativa fiscale che finalmente non veda penalizzato il settore rispetto a quello che accade nel resto dell’Europa”.
In Italia la detraibilità IVA dei costi di noleggio per le aziende clienti è ferma, infatti, al 40%, rispetto al 100% del resto d’Europa e, al contempo e la deducibilità dei costi è ben al di sotto della media dell’Unione. Tale disallineamento produce condizioni di minor competitività per le aziende nazionali rispetto alle concorrenti europee che sostengono costi inferiori (i costi di trasporti rappresentano il 6-8% di quelli complessivi aziendali) per un bene rilevante quale è il parco auto aziendale.
Dal 2009, così come nei primi mesi dell’anno in corso, gli effetti della crisi finanziaria stanno portando le aziende clienti del noleggio a recuperare competitività sia con una drastica riduzione dei costi, sia attraverso una profonda ristrutturazione delle proprie organizzazioni: le oltre 14.000 vetture aziendali a noleggio circolanti in meno sono dovute principalmente alla riduzione del personale (prevalentemente figure commerciali) da parte delle aziende clienti.
Per contribuire a ridurre i costi di gestione del parco auto e in attesa di una fase congiunturale di ripresa, le aziende di noleggio stanno concordando con la clientela una generale proroga dei contratti, passando dai 36 mesi standard a 48 mesi (durata media dei contratti +1,9% rispetto al 2008) e sono stati predisposti nuovi servizi “ad hoc”, tesi a ridurre i costi di gestione della flotta: nel 2009 il canone medio mensile è sceso dell’1,3%, pur a fronte di un considerevole aumento del chilometraggio medio percorso (+6,4%).
Questa tendenza si accompagna al trend ormai stabilizzato verso il “down-grading” ed il “down-sizing”, che sta portando in flotta sempre più veicoli di minori dimensioni e costi, nonché ad una rimodulazione delle prestazioni richieste.
La reazione alla crisi da parte delle aziende di noleggio a lungo termine è stata quindi molto semplice, ma efficace: ribadire e rafforzare sul campo ancora di più la valenza di saving connaturata ai servizi di noleggio, con risparmi sui costi di gestione del parco auto che possono andare dal 15% al 20% rispetto alle altre modalità di uso dei veicoli. E le 60.000 aziende clienti hanno a loro volta confermato l’apprezzamento per il noleggio, che ha assicurato qualità e soddisfacimento di ogni esigenza di mobilità (diminuzione del costo medio per chilometro pari a -7,2%).
Pur registrando un netto calo delle immatricolazioni (-24,2%) causato dal clima di incertezza economica, il noleggio a lungo termine conferma la sua posizione primaria nell’ambito del mercato auto, rappresentando anche in questa complessa fase di cambiamento e di minor sviluppo, il 6% dell’immatricolato.
Il noleggio a lungo termine è chiamato ad un grande cambiamento, a rivoluzionare operatività e politiche strategiche in una fase poco espansiva del ciclo di vita e in una difficile congiuntura economica nonché di forte calo delle nuove immatricolazioni. Si delineano però anche grandi opportunità, prima fra tutte quella di entrare nel vasto segmento di domanda rappresentato dalle flotte piccolissime e dalle “partite IVA”, con adeguati interventi sul prodotto e sulla rete di vendita. Ci sono già diverse esperienze di successo da parte di molti operatori e certamente nei prossimi anni si registreranno fenomeni importanti in tal senso.