Aprile 2010: male l’auto, meglio le flotte
Il mercato italiano dell’auto in aprile, primo mese senza sostegni statali, ha accusato un calo del 15,65%, dopo un trimestre in crescita del 23,33% per effetto coda degli incentivi.
Le 159.971 immatricolazioni (-15,7%) rese note dal Ministero dei Trasporti per il mese di aprile sono le più basse dal 1996 e portano il totale del quadrimestre a 827.336 targhe (+13,4%), margine ancora attivo destinato a sparire nei prossimi 2-3 mesi a seguito della contrazione del mercato. Il calo colpisce in particolare le case che hanno beneficiato degli incentivi 2009, mentre le marche che ne hanno beneficiato marginalmente o non ne hanno beneficiato registrano crescite significative sul 2009.
Flotte aziendali e noleggio
Con riferimento ai risultati di aprile 2009, se le immatricolazioni dei privati calano di 34.000 unità (-29% pari 106.000 unità), per il secondo mese consecutivo aumentano invece le vendite alle aziende da 17.742 a 23.659 (+33,35%) e alle società di noleggio da 21.413 a 29.581 (+38,15%).
In particolare il noleggio nel primo quadrimestre 2010 immatricola 97.302 unità contro le 91.898 del 2009 (+5,88%), rappresentando sul mercato l’11,76%. Nel quadro delineatosi è sicuramente da valutare la forte riduzione del segmento dei privati ed il fenomeno delle immatricolazioni a km zero che incidono su possibili più esatte valutazioni.
Mercato auto usato: aprile +8,30%
Con un mercato del nuovo in pesante flessione (-15,65%), il mercato dell’auto usata anche in aprile conferma il crescente andamento positivo avviato in marzo, con un incremento del 3,03 %.
Il mercato dell’usato di aprile è infatti salito dell’8,30 % rispetto allo stesso mese del 2009, con 414.347 trasferimenti di proprietà. Il bilancio del primo quadrimestre 2010 si chiude dunque con un totale di 1.542.706 trasferimenti di proprietà e quindi con un calo contenuto nell’1,54% in parte dovuto all’andamento ancora negativo nei primi due mesi dell’anno.
Preoccupante situazione generale
Secondo i centri studi specializzati la situazione generale appare decisamente preoccupante in tutta la filiera, ivi compreso il rischio di sopravvivenza di aziende concessionarie, pressate dalla contrazione delle vendite e dei margini in un quadro di persistenti difficoltà finanziarie.
Il pessimismo degli operatori deriva essenzialmente dal fatto che il mercato dell’auto esce dal sistema degli incentivi senza che si sia delineata una ripresa del quadro congiunturale. Arrestatasi la caduta dell’economia, mentre resta il pericolo di nuove cadute connesse ad ancora possibili crisi finanziarie, il sistema italiano sta recuperando molto faticosamente.
Recentemente vi è stato qualche segnale di risveglio dell’attività manifatturiera dovuto soprattutto alla domanda estera, ma in febbraio l’indice destagionalizzato della produzione industriale è ancora inferiore del 20,7% ai livelli precrisi.
In marzo l’occupazione è ancora in calo e si conferma inoltre l’ipotesi secondo la quale le difficoltà economiche nel 2010 colpiranno particolarmente le famiglie, che, nel 2009, grazie agli ammortizzatori sociali e ai risparmi privati, avevano retto meglio del previsto. E’ evidente che in un quadro di questo tipo la propensione ad acquistare nuove automobili è decisamente depressa e non giovano certo a risollevarla i forti aumenti dei premi di assicurazione e dei carburanti.