Immatricolazioni auto: calo del 24,2% in giugno e del 19,7% nel 1° semestre
I dati diffusi dal Ministero dei Trasporti attestano che a giugno in Italia sono state immatricolate 128.388 autovetture, vale a dire -24,42% rispetto a giugno 2011. Il dato è ancora peggiore rispetto a quello di giugno scorso con 147.707 vetture, con una variazione di -13,90% rispetto a giugno 2011.
Il calo di giugno -si tratta della settima flessione consecutiva a due cifre- è superiore a quello medio dei primi cinque mesi (-18,9%) e il consuntivo del primo semestre si attesta a quota 814.179 con un calo sullo stesso periodo dello scorso anno del 19,7%.
Secondo i Centri Studi sull’automotive, i dati dei primi sei mesi prospettano su base annua una previsione di immatricolazioni inferiore a 1.400.000 unità, volume estremamente basso, tanto che per trovare un livello analogo bisogna tornare indietro nella serie storica delle immatricolazioni di 33 anni, risalendo al 1979.
Sul mercato pesa sempre più la specifica tassazione sull’auto, che non ha comunque dato i risultati attesi dal Governo in termini di entrate.
Ad un anno dalla “Manovra Estiva 2011” e di quella “Salva Italia” che hanno interessato il settore auto rispettivamente per 3,6 e 5,1 miliardi di €, nei primi 6 mesi 2012 a fronte di 8,7 miliardi di € di giugnor introito fiscale previsto, lo Stato ha in realtà perso: solo di minor gettito IVA si tratta di 1,25 miliardi (2,3 miliardi a fine anno), a cui si aggiungono le minori entrate per IPT, tasse annuali per ulteriori 200 milioni di € di minor incasso.
La situazione al giro di boa
Dai dati del 1°semestre emerge la costante e progressiva riduzione degli acquisti delle famiglie che scendono ad una quota di mercato di poco superiore al 63% e solo 516.444 auto immatricolate, quasi 3 punti percentuali in meno di un anno fa.
Per quanto riguarda le auto aziendali nel loro complesso (proprietà/leasing finanziario/locazione) al giro di boa si contano 301.543 immatricolazioni, contro le 346.627 del semestre 2011, un calo di 45.000 unità, pari al 13% in meno. Con il forte calo del mercato, l’incidenza complessiva del comparto è in aumento, passando da 34% del semestre 2011 al 36,86% del 2012.
Sempre nel primo semestre 2012 il noleggio registra un minor calo di performance (-9,6%) rispetto alle società (-16,7%).
Andamento motorizzazioni
Secondo i primi dati preliminari, le vetture ad alimentazione alternativa immatricolate a giugno ammontano a 17.500 unità, pari al 13,7% del totale immatricolato, ovvero il doppio rispetto a giugno 2011 (circa 8.900 unità, con una quota penetrazione del 5,2%). Nei primi sei mesi dell’anno, la quota si attesta all’11,4%, contro il 5% del primo semestre 2011 e il 16,4% raggiunto, invece, nel primo semestre 2010
Tutto ciò a scapito delle motorizzazioni diesel che continuano ad essere le preferite, scendendo tuttavia a giugno dal 56% al 53% dell’immatricolato, mentre quelle a benzina dal 38,5% al 33,3% (nel primo semestre 2012 rispettivamente diesel e benzina registrano rappresentanza del 53,88 e del 34,66 contro il 55,46% e 39,47% dell’analogo periodo 2011).
Giù anche l’usato
Sempre a giugno, sono stati registrati 333.143 trasferimenti di proprietà di auto usate (comprensivo ossia con le minivolture – le permute che poi i commercianti venderanno ai clienti finali), con una variazione di -12,56% rispetto a giugno 2011, durante il quale ne furono registrati 381.012, in sintesi 47.869 passaggi in meno.
Il primo semestre ha registrato 2.121.377 passaggi, contro i 2.403.479 dello stesso periodo del 2011, il che equivale ad un flessione dell’11,74% e a 282.102 passaggi in meno.
Male anche i veicoli commerciali
Sempre più forti i segnali di pesante rallentamento del mercato italiano dei veicoli commerciali, industriali e degli autobus. Il dato di maggio recentemente divulgato fa registrare un peggioramento rispetto al risultato complessivo del periodo gennaio-maggio. Un peggioramento, che conferma la tendenza ad un ulteriore calo.
Secondo i dati diffusi oggi dall’Acea infatti in Italia per il complesso del comparto di commerciali, industriali ed autobus in maggio si registra un calo di ben il 42,4% contro il 37,9% dei primi cinque mesi dell’anno. Considerando i tre settori di cui si compone il comparto, la contrazione più pesante è quella degli autobus che accusano un calo del 53,8% in maggio e del 30,9% nei primi cinque mesi, mentre le vendite dei veicoli industriali diminuiscono del 43,9% (nei primi cinque mesi -31,9%) e quelle dei veicoli commerciali del 41,9% (nei primi cinque mesi -38,7%).
Riflessioni del Centro Studi Promotor
E’ evidente che la crisi attraversata dell’auto (oltre che da fattori specifici: caro-benzina, caro-assicurazioni, eccessiva pressione fiscale e difficoltà di accesso al credito) è oggi essenzialmente determinata dalle difficoltà dell’economia, che hanno un effetto fortemente depressivo sulla propensione all’acquisto di tutti i beni di consumo e in particolare di quelli di consumo durevole, come l’automobile.
Secondo il Centro Studi Promotor emerge chiaramente dal rapporto annuale 2012 dell’Istat sulla situazione del Paese che nella prima fase della crisi apertasi con il fallimento di Lehman Brothers a settembre 2008 le famiglie italiane hanno ridotto la propensione al risparmio per compensare la diminuzione di risorse disponibili e mantenere i livelli di consumo. Negli ultimi mesi del 2011 tuttavia il diffondersi di forti timori per le prospettive economiche ha indotto le famiglie ad aumentare nuovamente la propensione al risparmio a scapito dei consumi.
Fermo restando che una ripresa dell’economia italiana non appare imminente, potrebbe essere proprio il mutamento dell’orientamento psicologico fortemente preoccupato delle famiglie a determinare nella seconda metà dell’anno un miglioramento delle prospettive per i consumi e per le vendite di autovetture.
Se l’indubbio successo ottenuto dal Governo nel recente vertice di Bruxelles continuasse a essere apprezzato dai mercati finanziari, si potrebbero avere ripercussioni positive sulla fiducia dei consumatori e, quindi, anche sulla loro propensione all’acquisto di beni durevoli come l’automobile.
Una prima verifica di questa ipotesi dovrebbe venire dagli indicatori di fiducia di luglio che l’Istat diffonderà prima della fine del mese. E’ evidente tuttavia che un eventuale recupero della fiducia dei consumatori che rendesse meno negative le prospettive per il mercato dell’auto sarebbe soltanto un primo passo verso la ripresa della domanda che potrà decollare soltanto con efficaci interventi di sostegno dell’economia reale e, ovviamente, anche con misure specifiche per il rilancio dei consumi.
Mercato auto: privati, flotte aziendali e noleggio – Giugno 2012
Immatricolazioni |
Giugno 2012 |
Giugno 2011 |
Var.% 12/11 |
Incidenza mercato 2012 |
Incidenza mercato 2011 |
Privati | 75.206 | 102.563 | -26,67 | 58,31 | 60,06 |
Flotte aziendali (*) 06 Luglio 2012 |