Tornano a crescere i furti di auto - In calo i recuperi

Dopo 10 anni contrassegnati da un trend quasi ininterrottamente in calo, il numero dei furti di auto nel 2012 torna a crescere (+1,84%). Contestualmente, si accentua la diminuzione dei recuperi di auto rubate. Lo scorso anno solo 49.572 delle 115.451 vetture sottratte in modo criminale sono state restituite ai legittimi proprietari, pari al 43% (erano il 45% nel 2011 e il 47% nel 2010). Di quasi 66mila veicoli si sono perse le tracce.

Sono questi i principali indicatori che emergono dal “Dossier annuale sui Furti d’Auto 2012”, elaborato da LoJack Italia, azienda leader nel rilevamento e recupero di beni rubati, che raccoglie e analizza i dati forniti dal Ministero dell’Interno.

Nonostante il settore dell’auto abbia conosciuto nel 2012 una forte battuta d’arresto (12 mesi sempre con il segno meno in doppia cifra) e per la prima volta abbia fatto la sua comparsa sul mercato la parola “demotorizzazione” (riduzione del parco auto circolanti), c’è un’industria collegata alle quattro ruote che sembra non conoscere pause e che anzi, proprio in questa situazione di profonda crisi, sembra trovare nuove risorse per alimentarsi: quella dei furti, alimentata da una crisi sempre più acuta con indici di disoccupazione all’11,3% (molta della quale giovanile) e dalla crescente diffusione di tecniche e modalità criminali sempre più ingegnose e facilmente disponibili, che sfruttano le tecnologie più avanzate per beffare il proprietario della vettura anche quando questi ritiene di essere al sicuro.

Oltre 316 vetture rubate ogni giorno (ben 6 al dì in più del 2011), più di 13 ogni ora e una ogni 5 minuti. Sono questi i dati targati 2012 che testimoniano la pericolosità di un’attività sempre più centrale anche nelle strategie della criminalità organizzata. A rendere ancor più preoccupante lo scenario per gli automobilisti, ci sono i dati che confermano la tendenza in calo, già registrata negli anni passati, dei ritrovamenti dei veicoli rubati: dai circa 130mila del 1990 si è passati ai 123mila del 2000, fino ai 58mila del 2010 e ai 51mila del 2011 (- 24,48% nel raffronto 2011/2009), per giungere al minimo storico dei 49mila registrati lo scorso anno.

In un anno, dal 2011 al 2012, i veicoli spariti nel nulla sono cresciuti di 3.853 unità (da 62.026 a 65.879), anche a causa dei sistemi sempre più sofisticati e tecnologici di cui si avvalgono i “topi d’auto” e della crescente capacità da parte delle organizzazioni criminali di creare network efficaci di commercio internazionale in grado di movimentare rapidamente sull’intero territorio europeo centinaia di migliaia di automobili.