Primo segnale positivo per il mercato auto, dicembre +1,4%
Dopo 42 cali mensili dagli incentivi 2009/2010 è arrivato il primo segno più per il mercato italiano delle autovetture. Secondo i dati del Ministero dei Trasporti in dicembre le immatricolazioni sono state 88.705 con un incremento dell’1,4%, che porta il consuntivo dell’intero anno a quota 1.303.534 con un calo del 7,09% sul 2012 e del 47,7% sui livelli ante-crisi (2007).
Il segnale positivo arrivato in dicembre era atteso già da diversi mesi ed è ovviamente di buon auspicio per il 2014. La caduta della domanda ha subito un graduale rallentamento nel corso del 2013 e l’incremento di dicembre, anche se debole, è, con ogni probabilità, l’inizio dell’inversione di tendenza. Proiettando i risultati degli ultimi sei mesi su base annua si ottiene infatti un volume di immatricolazioni di 1.354.323 unità. Questo, al momento, è l’obiettivo raggiungibile nell’anno che si è appena aperto ed è indubbiamente un obiettivo modesto, se si considera che, anche se venisse raggiunto, il mercato italiano rimarrebbe sui livelli degli anni ‘70. Un cauto ottimismo, o meglio un’attenuazione del pessimismo, sulla situazione del mercato dell’auto viene comunque anche dall’inchiesta congiunturale sul mercato dell’auto condotta dal Centro Studi Promotor. La quota di concessionari che hanno previsto domanda stabile o in aumento a tre-quattro mesi è passata infatti dal 42% di giugno al 62% di settembre e in dicembre si attesta all’82%. Anche l’indicatore di fiducia degli operatori del mercato dell’auto, determinato sempre dal Centro Studi Promotor, nel secondo semestre del 2013 appare in recupero. Si è portato infatti da quota 20 di giugno a quota 30,6 di dicembre.
La “ripresina” del mercato dell’auto appare coerente con l’arrestarsi nel terzo trimestre 2013 della caduta del prodotto interno lordo e con la prospettiva di una “ripresina” anche per l’economia italiana. Non si può però certo ritenere che l’inversione di tendenza del mercato dell’auto (ammesso che i dati dei prossimi mesi la confermino) sia in qualche modo riconducibile all’azione del Governo. Nulla si è fatto finora per contrastare l’andamento catastrofico che ha portato le immatricolazioni in Italia a dimezzare il loro volume rispetto ai livelli ante-crisi. Ci si attendeva che qualche segnale venisse dalla Consulta Nazionale per l’Automotive istituita più di due mesi fa presso il Ministero dello Sviluppo Economico, ma finora non vi è stato neppure un annuncio di misure governative per l’auto. Anzi. Sul 2014, che comincia bene con il dato di dicembre e con l’ottima notizia sul Gruppo Fiat-Chrysler, è arrivata subito la doccia fredda dell’aumento delle tariffe autostradali. Secondo le stime ufficiali i rincari sono mediamente del 3,9% con punte molto più elevate su diversi percorsi. Questi aumenti sono assolutamente incompatibili con il quadro economico italiano, con la situazione dei consumi e con il tasso di inflazione che è sceso al di sotto dell’1% e continua a scendere in uno scenario che va sempre più configurandosi come di deflazione. D’altra parte grande cautela occorre anche nel valutare le prospettive di ripresa dell’economia italiana. Non solo per l’incombere di una prospettiva deflazionistica, ma anche per la fiducia dei consumatori che in dicembre torna a calare, per il tasso di disoccupazione attestato su livelli elevatissimi e per il quadro politico che rimane caratterizzato da grande e paralizzante incertezza.
Fonte: Centro Studi Promotor
07 Gennaio 2014