Confindustria: riforma al via
Oggi l’Assemblea straordinaria di Confindustria ha approvato il nuovo Statuto che rende operative da subito le linee guida della Riforma del sistema associativo approvata dalla Giunta lo scorso ottobre.
Dopo soli 15 mesi dall’insediamento della Commissione Pesenti e dai lavori del Comitato di implementazione guidato da Antonella Mansi, quella del 2014 è la terza riforma in più di 100 anni di storia, dopo la Riforma Pirelli del 1970 e la Mazzoleni del 1991, e consegna al sistema una struttura più snella, più efficace, meno costosa.
“È un giorno storico per noi - ha commentato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi nel corso del suo intervento all’Assemblea - siamo di fronte a una vera e incisiva trasformazione del sistema. Oggi nasce la Confindustria di domani e nasce grazie alla volontà e al coraggio delle associazioni e dei territori che sono la nostra vera ricchezza. Confindustria non può e non vuole fare a meno delle sue peculiarità settoriali e delle sue eccellenze produttive. Abbiamo realizzato una spending review di sistema, mirata, che ci consentirà, grazie ai processi aggregativi, di essere più autorevoli ed efficaci. Noi ce l’abbiamo fatta - ha concluso Squinzi - e sono orgoglioso di dire che siamo un esempio per tutte le istituzioni e la politica, alla quale diciamo: fate anche voi le vostre riforme, altrimenti il Paese non vi crederà più”.
Tra le principali novità introdotte: il passaggio dagliattuali 3 livelli degli organi direttivi a 2: il Consiglio di Presidenza (attuale Comitato di Presidenza) composto da 10 membri (incluso il presidente). Ne fanno parte di diritto il Presidente di Piccola Industria, il Presidente dei Giovani Imprenditori e il Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione Territoriale, raccordo tra il centro e le istanze del territorio (il cui presidente sarà alternativamente un imprenditore del Nord e del Sud; il primo sarà di diritto del Sud). Il Consiglio Generale (che sostituisce la Giunta) sarà composto all’incirca di 160 membri, diminuendo di oltre il 30% rispetto all’attuale composizione. Può essere costituito, ad avviso del presidente, un Advisory Board, organo consultivo di elaborazione strategica per la presidenza di Confindustria.Viene soppresso il Consiglio Direttivo.
Tutte le associazioni di sistema partecipano all’Assemblea dei Delegati (attuale Assemblea Generale).
In tre anni, inoltre, si dimezzerà il numero delle associazioni(oggi 258), portando a compimento un percorso verso l’aggregazione e la razionalizzazione (con fusioni, patti federativi e altre formule organizzative) che è già partito con una vitalità superiore ad ogni più ottimistica previsione coinvolgendo ad oggi circa il 70% delle associazioni.
Sarà rafforzata la presenza in Europa, operativa da subito, anche in vista del semestre europeo: a Roma siaggiunge lasede di Bruxelles e una nuova struttura che funzionerà di raccordo con le Confindustria estere e per tutte le attività di internazionalizzazione.
L’Assemblea straordinaria ha anche approvatoil nuovo Codice Etico di Confindustria che aggiorna, integra e rafforza il sistema etico-valoriale codificato per la prima volta nel 1991 per riaffermare quanto il rigoroso rispetto della legalità sia patrimonio imprescindibile del sistema.
Il Codice è suddiviso in una Carta dei valori e dei principi valida per l’intero sistema associativo, una Carta degli impegni per orientare l’attività del sistema e lo sviluppo delle relazioni con gli stakeholder e infine un Codice di condotta che enuclea specifici impegni per gli imprenditori associati e le principali componenti del sistema.
Rimangono in vigore la direttiva del 1992 (che disciplina le sanzioni, decadenza e sospensione dalle cariche associative e da incarichi esterni, per gli imprenditori in ipotesi di reati contro la PA) e la direttiva del 2010, che ha introdotto una normativa indirizzata esclusivamente alle associazioni del Mezzogiorno (recepita volontariamente anche da associazioni del Centro-Nord) per sanzionare, con la sospensione e nei casi più gravi con l’espulsione, ogni tipo di comportamento legato a infiltrazioni malavitose di stampo mafioso.
La nuova normativa, che sostituisce interamente la precedente, adegua l’impianto etico-valoriale di Confindustria all’attuale contesto, estendendo la Carta dei valori e dei principi alla sostenibilità, all’innovazione e alla competitività e implementando gli orientamenti comportamentali per ogni associazione o individuo coinvolti nell’agire di Confindustria.
Fonte: Confindustria
19 Giugno 2014