Auto, bene luglio, ma i livelli ante crisi restano lontani
Buon risultato in luglio per le immatricolazioni di autovetture che hanno toccato quota 131.489 con un incremento del 14,5% sullo stesso mese del 2014. Buono anche il consuntivo dei primi sette mesi dell’anno che, con 1.005.409 auto immatricolate, mettono a segno un incremento del 15,2%. Secondo il Centro Studi Promotor la crescita in atto sul mercato dell’auto è dovuta, oltre che al buon andamento delle vendite alle aziende nei primi mesi dell’anno, anche all’aumento degli acquisti dei privati che rispondono positivamente al forte impegno promozionale delle case automobilistiche e dei concessionari.
“Se il tasso di crescita della prima parte dell’anno - sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - si mantenesse anche nei prossimi mesi, il 2015 potrebbe chiudere il suo bilancio annuale a quota 1.565.000 immatricolazioni. Sarebbe un risultato decisamente migliore di quello degli ultimi anni, ma ancora molto lontano dagli standard ante-crisi. E non solo. Il possibile risultato del 2015 sarebbe molto lontano anche dal livello fisiologico per assicurare la regolare sostituzione delle auto circolanti mature per la rottamazione, livello che si aggira intorno a 1.800.000 autovetture all’anno. Ne consegue che nel 2015 l’età media del parco circolante aumenterà ulteriormente con ripercussioni negative per la sicurezza e per l’ambiente. E’ dunque del tutto evidente che vi è l’esigenza di accelerare la ripresa delle immatricolazioni”. I concessionari interpellati nel quadro dell’inchiesta congiunturale di luglio del Centro Studi Promotor esprimono giudizi cautamente positivi che inducono a ritenere che la ripresa in atto possa continuare con il tasso attuale, ma escludono la possibilità di una accelerazione. Tale possibilità appare oggi legata o a interventi del Governo in favore del settore dell’auto, che rispetto ai livelli-ante crisi a fine 2015 accuserà ancora un calo del 37,2%, o all’effettivo decollo della ripresa dell’economia.
Come è noto, diverse organizzazioni del settore automotive hanno richiesto interventi dello Stato per sostenere la domanda di auto, ma a tutt’oggi non si registra nessuna apertura da parte del Governo. Quanto alla ripresa dell’economia, nel 2015 la pubblicazione dei dati statistici di rilevanza congiunturale è una sorta di doccia scozzese in cui le notizie positive vengono spesso neutralizzate da indicazioni di segno opposto.
Così è stato per la produzione industriale che comunque a maggio ha fatto registrare un incremento su maggio 2014 del 3%, ma accusa ancora un calo del 23,7% sui livelli ante-crisi. Anche le buone notizie sull’occupazione con cui si è aperto il 2015, sono state poi neutralizzate dal dato di giugno che ha fatto registrare un massimo nel tasso di disoccupazione giovanile (44,2%) e ha visto il tasso complessivo di disoccupazione attestarsi al 12,7%, cioè sui livelli di fine 2014. E pure dagli indicatori di fiducia dei consumatori e delle imprese vengono segnali non univoci. La crescita della fiducia iniziata a metà 2013 si è interrotta in aprile e maggio 2015. Vi è stato poi un recupero in giugno, ma in luglio la fiducia è ancora in calo. In sintesi non vi sono chiari segnali di ripresa dell’economia. Quello che occorrerebbe sarebbe una politica economica che coniugasse la necessità di riforme strutturali con interventi di immediata efficacia sul piano congiunturale. I vincoli europei e l’incertezza del quadro politico non consentono al momento che una tale politica venga posta in essere, ammesso naturalmente che sia nelle intenzioni del Governo attuarla.
Tornando alle questioni del mercato dell’auto, non pare che al momento vi siano le condizioni per un recupero in tempi ragionevolmente brevi di livelli di immatricolazioni tali da impedire un peggioramento della sicurezza della circolazione e dell’impatto sull’ambiente dell’impiego dell’auto.
Fonte: Centro Studi Promotor
04 Agosto 2015