Accelerano le immatricolazioni di auto a novembre
Ottime notizie dal settore auto. In novembre le immatricolazioni di autovetture sono state 134.021 con una crescita sullo stesso mese del 2014 del 23,5%. Il consuntivo dei primi undici mesi dell’anno chiude così a quota 1.463.747 con un incremento del 15,5%. Proiettando questo tasso di crescita sull’intero 2015 si ottiene una previsione delle immatricolazioni a fine dicembre attestata a quota 1.570.000. Si tratta di un risultato ancora lontano dai livelli ante-crisi (-37%), ma decisamente migliore del dato del 2014, quando le immatricolazioni furono 1.359.767 e ciò significa che nel 2015 vi è stata una crescita delle vendite di autovetture in Italia di 210.000 unità. Il recupero in atto, secondo il Centro Studi Promotor, dovrebbe proseguire nel 2016 e nei due anni successivi per portare nel 2018 le immatricolazioni al livello fisiologico p er un grande Paese come l’Italia è.
La previsione del Centro Studi Promotor è basata essenzialmente su due elementi: il forte contingente di domanda di sostituzione insoddisfatta e la ripresa dell’economia. Negli anni della crisi, che faticosamente ci lasciamo alle spalle, gli italiani hanno comprato meno auto, ma non hanno rinunciato all’auto per la semplice ragione che all’auto non si può rinunciare in un Paese in cui il trasporto pubblico durante la crisi ha tagliato le linee, aumentato le tariffe e peggiorato il servizio. Questa situazione ha fatto si che la consistenza del parco circolante, nonostante il calo delle immatricolazioni, rimanesse sostanzialmente invariata, ma con un forte incremento dell’età media delle auto circolanti che è passata dai 7 anni e 6 mesi del 2007 ai 9 anni e 11 mesi del 2014.
La ripresa del mercato dell’auto è timidamente cominciata nel 2014 proprio per la pressione della domanda di sostituzione insoddisfatta e per il diffondersi tra le imprese e le famiglie della convinzione che la ripresa dell’economia fosse imminente. Con l’arrivo effettivo della ripresa, nel 2015, il recupero ha preso vigore e ha dato luogo ad una crescita a due cifre delle immatricolazioni, che, come si è detto, dovrebbe continuare nei prossimi anni. Naturalmente perché lo scenario di sviluppo delineato dal Centro Studi Promotor possa effettivamente concretarsioccorre che la ripresa dell’economia continui ed anzi si rafforzi. Nel 2015 il Pil chiuderà sui livelli del 2000, cioè di 15 anni fa e accuserà un calo del 9% sui livelli ante-crisi. Per recuperare questo gap non ci si può certo accontentare di tassi di crescita dell’1% all’anno e dunque occorre premere sul pedale dell’acceleratore.
Proprio per accelerare la ripresa, secondo Gian Primo Quagliano p residente del Centro Studi Promotor, sarebbe utile che il Governo prendesse atto del ruolo trainante dell’intera economia che il settore italiano dell’auto ha assunto nel 2015 sia per la produzione di autoveicoli che per le immatricolazioni di autovetture. Considerando questo fatto statisticamente dimostrato e di assoluto rilievo, sarebbe altamente opportuno che il Governo puntasse proprio sull’auto per sostenere l’economia, ad esempio, accogliendo la proposta dell’Unrae di introdurre una parziale deducibilità dei costi per l’acquisto di auto, eventualmente solo per le famiglie meno abbienti, o adottando provvedimenti per ringiovanire il parco circolante, eventualmente soltanto al sud dove l’età media delle auto è molto più alta che nel resto del Paese con un impatto decisamente negativo sull’ambiente e sulla sicurezza della circolazione.
Fonte: Centro Studi Promotor
03 Dicembre 2015