Doccia scozzese per la produzione industriale

Continua l’andamento a doccia scozzese della produzione industriale. Nei primi sette mesi del 2016, in termini congiunturali (cioè rispetto al mese precedente), si sono registrati infatti quattro cali e tre piccoli incrementi. Nel complesso dei primi sette mesi l’indice Istat è aumentato dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una crescita, afferma il Centro Studi Promotor, che non è assolutamente sufficiente per poter affermare che la produzione industriale italiana è uscita dalla situazione di stagnazione in cui è entrata a fine 2012 stabilizzandosi su livelli inferiori di circa il 25% rispetto al massimo ante-crisi. In particolare nel luglio scorso si è registrata una crescita su giugno dello 0,4% che ha portato l’indice a quota 92,3 e quindi ancora all’interno del canale di stagnazione compreso tra quota 90,2 e quota 93,2 in cui l’indice sta oscillando da tre anni e mezzo.

Con una metafora automobilistica - afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - si può dire che, con la crisi iniziata nel 2008, la produzione industriale nel nostro Paese ha cominciato a marciare a tre cilindri e non vi sono segnali che inducono a ritenere che questa situazione sia in via di superamento. Nei primi sette mesi del 2016 l’indice si è portato verso il limite superiore del canale di stagnazione, ma la ripresina in atto è troppo debole e, come più sopra si accennava, a “doccia scozzese” in quanto risultante da un susseguirsi di cali e incrementi.

Fonte: Centro Studi Promotor