Vendite auto in Europa: +2,3% da gennaio a settembre
Profondo rosso in settembre per il mercato dell’auto dell’Unione Europea e dell’Efta. Le immatricolazioni fanno infatti registrare un calo del 23,4% rispetto a settembre 2017. La situazione non è però allarmante - spiega il Centro Studi Promotor - perché questa pesante contrazione è la conseguenza dell’anomalo incremento che si è verificato in agosto che ha visto le immatricolazioni crescere del 29,8%. Responsabile di questo andamento del tutto atipico è l’entrata in vigore dal 1° settembre di un nuovo sistema per misurare le emissioni in sede di omologazione: il sistema WLTP.
Dal 1° settembre possono essere immatricolate soltanto le vetture omologate con questo nuovo sistema. In luglio e soprattutto in agosto le case automobilistiche hanno quindi forzato le vendite per le vetture i cui tipi non erano ancora stati omologati con il nuovo sistema e questo ha determinato il boom di agosto di cui si è detto. La forzatura di agosto ha determinato poi il vuoto di domanda di settembre a cui si è aggiunto il fatto che molte case hanno avuto difficoltà a soddisfare la domanda perché non avevano un numero sufficiente di vetture con la nuova omologazione.
Al di là di questa vicenda, l’andamento del mercato automobilistico della UE+Efta è messo chiaramente in luce dal consuntivo dei primi nove mesi che si chiude nell’area con 12.304.711 immatricolazioni e un incremento del 2,3% sullo stesso periodo del 2017. Come sempre, il livello delle immatricolazioni nell’area UE+Efta è fortemente influenzato dai cinque maggiori mercati che complessivamente generano nei primi nove mesi dell’anno il 71,4% delle immatricolazioni complessive.
Tra questi cinque mercati il più dinamico del 2018 è quello spagnolo (+11,7% da gennaio a settembre), seguito da quello francese (+6,5%) e da quello tedesco (+2,4%). E’ invece in calo il mercato del Regno Unito (-7,5%) che, dopo aver toccato il record di tutti i tempi in termini di immatricolazioni nel 2016, sta subendo un rallentamento dovuto sia a ragioni fisiologiche che a scelte fiscali penalizzanti per gli automobilisti. In leggero calo è anche il mercato italiano che, nel consuntivo dei primi nove mesi, fa registrare un calo del 2,8%. Nel nostro Paese, dopo il crollo dovuto alla crisi iniziata nel 2008, le vendite hanno messo a segno un buon recupero nell’ultimo triennio portandosi a ridosso di quota 2.000.000. E’ questo il livello intorno a cui dovrebbero attestarsi le immatricolazioni anche nel 2018. Se le condizioni economiche del Paese lo consentiranno - ha affermato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - il mercato italiano dovrebbe però continuare a crescere nei prossimi due/tre anni.
Complessivamente considerato, il mercato dell’Unione Europea e dell’Efta gode di buona salute sia perché, come si è detto, le immatricolazioni sono in crescita del 2,3% sia perché dei trenta mercati dell’area nei primi nove mesi del 2018 la stragrande maggioranza sono in crescita. Il mercato della UE+Efta non si è ancora riportato ai livelli ante-crisi, cioè al livello del 2007, ma nel 2018 dovrebbe ridurre ulteriormente il gap che ancora rimane.