Va a tre cilindri la produzione industriale (-23,4% sui livelli ante-crisi)
Brutto segnale dalla produzione industriale. In dicembre vi è stato un calo del 2,7% rispetto al mese precedente e del 4,3% rispetto allo stesso mese del 2018. Si tratta dei cali peggiori dal gennaio del 2018. La contrazione a sorpresa del Pil dello 0,3% nel quarto trimestre 2019 aveva indotto a ritenere che il dato sulla produzione industriale di dicembre fosse negativo, ma la contrazione registrata è andata al di là delle aspettative più pessimistiche.
Completa il quadro sfavorevole il fatto che in dicembre rispetto a novembre si registrano cali in tutti i sedici comparti considerati dall’Istat con perdite molto accentuate nella fabbricazioni di articoli in gomma e materie plastiche (-6,2%), di farmaceutici (-5,4%), di prodotti dell’industria del legno e della carta (-5%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-4,2%).
Secondo il Centro Studi Promotor il quadro è decisamente preoccupante perché ai fattori che hanno inciso sulla frenata di fine 2019 si aggiungono anche le ripercussioni dell’influenza da coronavirus che al momento non sono valutabili, ma che sicuramente ci saranno. Con il dato di dicembre l’indice della produzione industriale fa registrare una contrazione rispetto ai livelli ante-crisi del 23,4%. Per usare una metafora automobilistica, si può dire che la produzione industriale italiana sta marciando a tre cilindri. Il calo rispetto ai livelli ante-crisi si avvicina pericolosamente al calo massimo toccato nel marzo 2009 (-26,2%).
Fonte: Centro Studi Promotor