Auto: in Europa immatricolazioni gennaio-novembre -26,1%
La pandemia ha fatto strage ovunque anche dell’auto. Nell’Europa Occidentale (UE+EFTA+UK) è profondo rosso per le immatricolazioni. Tutti i marchi chiudono il consuntivo dei primi undici mesi dell’anno in calo e la stessa situazione si registra analizzando l’andamento per paesi. Il consuntivo a fine novembre chiude con 10.746.293 immatricolazioni con un calo rispetto allo stesso periodo del 2019 del 26,1%. La causa principale di questo andamento è ben nota ed è ovviamente l’impatto della pandemia da coronavirus, ma tra paese e paese vi sono differenze sensibili legate anche al tipo di provvidenze adottate per combattere l’emergenza.
L’impatto del virus è stato ovviamente pesante anche per i cinque maggiori mercati in cui si concentra il 70,5% delle immatricolazioni. Il risultato peggiore lo fa registrare la Spagna che accusa una contrazione del 35,3% dovuto a cali per tutti i canali di vendita con risultati sempre negativi, ma in maniera meno grave nel settore delle auto aziendali.
Molto forte è anche il calo del Regno Unito (-30,7%). Anche in questo mercato, come in altri, si nota una crescita dei veicoli elettrici o a basso impatto, che è rilevante in termini percentuali, ma in valori assoluti ha un’incidenza minima sull’andamento delle immatricolazioni. Terza tra i grandi paesi per entità del calo è l’Italia, che accusa negli undici mesi una contrazione del 29%. Per il nostro Paese le prospettive illustrate ieri nella conferenza stampa annuale del Centro Studi Promotor, non sono certo positive. A fronte di un consuntivo 2020 che dovrebbe chiudersi con 1.380.000 immatricolazioni, le previsioni variano da 1.435.000 immatricolazioni qualora non vi sia un lockdown, ma si verifichi comunque una terza ondata della pandemia, a 1.735.000 qualora non vi siano né lockdown né terza ondata e sia invece approvato il pacchetto di incentivi Benamati proposto come emendamento alla Legge di Bilancio per il primo semestre del 2021. Quarta per entità del calo è la Francia che accusa a fine novembre una contrazione del 26,9%, mentre il miglior risultato (si fa per dire) lo fa registrare la Germania che contiene le perdite nel 21,6% grazie anche a incentivi generosi.
In sintesi, il mercato europeo dell’auto si conferma fortemente penalizzato dalle ripercussioni dell’epidemia da coronavirus e le prospettive per il 2021 sono condizionate anche e soprattutto dalle misure di sostegno all’auto da parte dei governi. A questo proposito, rileva il Centro Studi Promotor, a fronte delle centinaia di milioni destinati in Italia a contenere il crollo delle immatricolazioni, in altri paesi dell’Europa Occidentale vi sono stanziamenti miliardari.
Fonte: Centro Studi Promotor
17 Dicembre 2020