I Big Data, la chiave per la mobilità intelligente
La raccolta e la successiva analisi dei dati provenienti da dispositivi interconnessi permette di pianificare in modo più efficiente la mobilità nelle città, soprattutto in quelle aree dove si concentra la maggior parte del traffico. Ma non solo, i Big Data possono anche anticipare le sfide future e implementare soluzioni di mobilità sempre più sostenibili e intelligenti.
In un contesto globalizzato e interconnesso come l’attuale, milioni di dispositivi che operano nel cloud registrano una miriade di dati che ognuno di noi consciamente o inconsciamente fornisce tutti i giorni. “I Big Data sono il nuovo petrolio”, dice Roberto Sticca, Operations Director di Alphabet in Italia. Tuttavia, il potenziale dei Big Data non si limita alla sfera privata o commerciale ma, integrato in un sistema più ampio, raccoglie e analizza i dati provenienti dal sistema stradale delle città e può servire come materia prima per la progettazione di un sistema di mobilità intelligente, che ottimizza tempi e costi associati al trasporto e gestisce in maniera più efficacie contrattempi come ingorghi, lavori stradali, incidenti, ecc.
A livello tecnologico, il veicolo connesso è in grado di raccogliere informazioni sul suo stesso stato e sull’ambiente che lo circonda. “Oltre al volume dei dati raccolti sono fondamentali anche la velocità e la variabilità” spiega Sticca – “Solo così, infatti, potremmo portare avanti delle analisi predittive sui bisogni dei nostri clienti, adattare il nostro modello di business alle nuove esigenze, potenziare la nostra offerta e sfruttare le opportunità offerte dalla digitalizzazione”.
Il settore automotive: quali opportunità
Dalla possibilità di aumentare la sicurezza del conducente, alla creazione di servizi di infotainment ad hoc, fino alla personalizzazione del servizio di assicurazione. Le opportunità sono davvero tante.
Pensiamo al settore della viabilità. Poter sapere quante macchine transitano in un determinato luogo, ad una determinata ora, è sicuramente un dato fondamentale. Così come, può essere interessante per gli istituti di credito conoscere qual è la propensione dei clienti alle modalità di pagamento online, sapendo effettivamente quante sono le persone che in città pagano il parcheggio tramite app.
Un altro settore che sarà sicuramente impattato è quello assicurativo. I dati raccolti dalle vetture non serviranno solamente in caso di incidente, ma potranno essere utilizzati per costruire polizze personalizzate in base al comportamento, allo stile di guida del conducente.
I Big Data: il futuro della mobilità
Il tipo di scenario disegnato dai Big Data si associa al concetto di città del futuro o Smart City. Per Sticca, “il prossimo passo verso l’implementazione della Smart Mobility nelle Smart City è quello di far lavorare insieme non solo la tecnologia (auto connesse, Big Data ...), ma anche le amministrazioni e le aziende coinvolte, allineando obiettivi, condividendo informazioni e plasmando la visione globale della città che propone il paradigma delle smart Cities”. Una visione che coinvolge anche la creazione di nuove politiche di mobilità globale adattate alle città, che promuovano l’utilizzo del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile; riducano l’uso di mezzi privati, offrendo alternative efficienti e adattando il trasporto pubblico alle nuove esigenze.
Mobilità condivisa, elettrica e connessa
“La mobilità del futuro sarà condivisa, elettrica e connessa grazie ai Big Data”, conferma Sticca. Questo è stato anche il focus del nostro intervento al EY Digital Summit di ottobre a Capri.
“Servizi come AlphaElectric – continua Sticca – già sfruttano l’alto potenziale dei Big Data. Grazie ai dati ricevuti dai GPS - installati ad hoc sui veicoli - Alphabet è in grado di studiare le percorrenze della flotta, permettendo di stabilire in modo scientifico qual è la percentuale di vetture che può essere convertita in elettriche.” Si possono simulare diversi scenari valutando contemporaneamente tre parametri: grado di elettrificazione, impatto economico & ecologico, soluzioni di ricarica. Alphabet calcola in modo “asettico” il potenziale di elettrificazione di una flotta (EPA).
Un altro ambito di applicazione è Telematics, uno strumento che supporta le aziende che vogliono migliorare la propria efficienza, ridurre i costi e offrire un servizio migliore grazie alla possibilità di tenere sotto controllo la propria flotta. In questo modo, per esempio, si può risparmiare migliorando il consumo di carburante attraverso l’adozione di alcune misure specifiche o l’ottimizzazione dei percorsi; si può essere più produttivi riducendo gli oneri amministrativi e avendo un maggiore controllo della flotta e, naturalmente, si può aumentare la sicurezza dei driver.
Il ruolo delle società di noleggio
Le aziende e i Fleet Manager hanno bisogno di tempo per analizzare questa mole di dati e “raffinarli”; il ruolo cruciale delle società di noleggio è quindi quello di supportare il Fleet Manager nell’attribuire il giusto significato ai dati che permetta di implementare la soluzione che meglio si adatta alle specifiche esigenze di mobilità dell’azienda, di acquisire vantaggio competitivo e di monetizzare servizi a valore aggiunto basati sull’analisi dei dati.
Fonte: Alphabet
20 Ottobre 2017