Scheda fiscalità auto aziendale

1. Situazione mercato auto aziendale

Per “mercato dell’auto aziendale” si intende l’intero ammontare delle vetture intestate a soggetti con partita IVA. Le attuali dimensioni in Italia sono stimate in circa 4 milioni di veicoli, posseduti da circa 2 milioni di imprese di varie dimensioni oltrechè da ditte individuali, agenti e professionisti. Il 60% delle imprese dispone di una flotta auto ad uso aziendale (Istat 2008), presente in ogni settore merceologico. In questo mercato l’autonoleggio per flotte aziendali ha un ruolo fondamentale, immatricolando 300.000 veicoli all’anno e contribuendo ad un più rapido rinnovo del parco in relazione al veloce turn-over (10-36 mesi).

La composizione del parco veicoli è prevalentemente incentrata sul segmento medio (fino a 1.500 cc, il 35%), seguito da veicoli di cilindrata minore (fino a 1200 cc, il 25%) e medio-alta (oltre 1.600 cc, il 20%).

Nel 2008il mercato dell’auto ha registrato una forte contrazione, dovuta, tra l’altro, dall’aumento dei costi dei carburanti nel primo semestre e dall’inizio della crisi economica nel secondo. L’anno si è chiuso con un calo delle immatricolazioni del 13,5% sul 2007, flessione registrata nei grandi Paesi EU.

In tale contesto fortemente recessivo, il mercato delle auto aziendali (costituito da auto acquisite in proprietà/leasing/noleggio), ha confermato, in netta controtendenza, il volume di immatricolazioni del 2007 (679.826), immettendo sul mercato 678.585 vetture nuove di fabbrica (di cui 358.232 in proprietà/leasing e 321.594 in noleggio) e rappresentando, pertanto, il 31,46% delle vendita (27,14% nel 2007).

Nel 2009 la crisi dell’auto è stata supportata dalle misure di sostegno varate dal governo con il DL n.5 del 10/2/2009.

Dall’analisi delle statistiche ad ottobre emerge, tuttavia, una situazione di grave riduzione delle immatricolazioni riferite all’intero contesto dell’auto aziendale (acquisto, leasing finanziario, noleggio), ridottesi da 594.975 a 418.201, vale a dire -29,6% sull’analogo periodo 2008, pari 176.774 immatricolazioni in meno.

Nello specifico, anche il noleggio è in netta controtendenza rispetto agli anni precedenti, con un calo da gennaio 2009 del 27%, pari a 78.357 immatricolazioni in meno; l’incidenza del noleggio sul mercato è passata nello stesso periodo gennaio-ottobre 2008/9 dal 15,38 all’11,67% (fonte Unrae).

L’intero comparto delle auto aziendali torna a rappresentare il 20-22% del mercato totale,gli stessi valori di 15 anni fa, lo stesso divario dagli altri Paesi EU.

 

2. Le auto aziendali in Italia ed in EU

Il mercato dell’auto aziendale in Italia è sottodimensionato a causa soprattutto di un trattamento fiscale fortemente penalizzante, anche nei confronti degli altri principali Paesi europei:

 

 

 

2007

Paesi

Totale mercato

Privati

Società/Aziende

Italia

2.493.372

73%

27%

Francia

2.064.543

57%

43%

Germania

3.148.163

38%

62%

Gran Bretagna

2.404.007

43%

57%

Spagna

1.614.835

59%

41%

 

Considerando in particolare il contesto economico, il tasso di motorizzazione, il tessuto sociale, i canali di acquisizione e le reti commerciali e di assistenza dei vari Paesi, è ancora più evidente il profondo disallineamento in ambito EU, con la conseguente situazione di minor competitività delle aziende nazionali rispetto alle concorrenti europee su un assetcosì rilevante come quello inerente l’auto aziendale. Beni e servizi prodotti dalle aziende italiani hanno quindi un costo superiore.

L’autoveicolo costituisce una voce di costo, in costante aumento, molto importante per le aziende in relazione alla attuale struttura dei trasporti, alle necessità operative, alla conformazione del territorio. E’ possibile stimare che i costi dei trasporti rappresentino in media circa il 6-8% dei costi complessivi aziendali.

 

3. IL REGIME FISCALE IN ITALIA

QUADRO FISCALE PER L’AUTO AZIENDALE

Il settore è interessato da una serie di norme che hanno configurato un quadro fiscale particolarmente gravoso, in netta contrapposizione con i trend di crescita comunque decretati dal mercato, in virtù dei benefici assicurati alle aziende, e pertanto al sistema produttivo, in termini di economia di gestione e possibilità di concentrazione delle risorse aziendali sul core business o sulle attività di ricerca e sviluppo.

In questo quadro, sicuramente negativo, scosso dalla manovra fiscale del Ministro Visco DL n. 262/2006 e parzialmente riequilibrato con la Legge n. 127 del 3 agosto 2007, le imprese italiane risentono di costi più alti per la mobilità aziendale e, quindi, di una minor competitività in Europa, dove le aliquote di detrazione sono ancora superiori a quella vigente in Italia.

In questa lenta ed incerta fase di uscita dalla recessione, il contesto produttivo che gravita sull’auto aziendale dovrebbe essere migliorato da norme che aumentino la domanda e, conseguentemente, la capacità di queste aziende di crescere in modo sano ed in linea con i trend europei, assicurando investimenti ed occupazione.

QUADRO FISCALE PER LE AZIENDE CLIENTI

Il trattamento fiscale delle auto aziendali è principalmente regolato dagli articoli 164 e 51 del TUIR 917/1986 che hanno definito i criteri per la deducibilità dei costi per le auto aziendali e la attribuzione della quota parte costituente “fringe benefit” in capo ai dipendenti/utilizzatori, per le auto a loro attribuite in uso promiscuo.

La normativa costituisce un punto di riferimento per il settore del noleggio, per le oltre 60.000 aziende clienti e gli oltre 550.000 utilizzatori giornalieri ( 2 milioni considerando l’auto aziendale nel suo complesso) che avendo in attribuzione autoveicoli quali componenti della propria retribuzione, sono di conseguenza soggetti ad imposizione fiscale sulla quota parte indicata dalla normativa di riferimento.

Il riferimento ai costi chilometrici elaborati dall’ACI completa il sistema fiscale, garantendo massima trasparenza e correttezza nell’osservanza della normativa.

 

4. REGIME FISCALE IN EUROPA

Dal punto di vista dell’armonizzazione all’interno della UE è necessario rilevare che in tutti Paesi europei è prevista la detraibilità dell’Iva, in misura variabile dal 50% al 100%, mentre la deducibilità dei costi è normalmente assicurata in ragione o superiore.

Questo trattamento comporta un ulteriore aggravio alla competitività del Sistema Italia, atteso che l’auto aziendale – al di là delle considerazioni sulla strumentalità o meno del suo uso – è ormai universalmente entrata a far parte dei sistemi di produzione e di retribuzione di tutte le aziende, assicurando con il noleggio, peraltro, un rilevante beneficio economico e patrimoniale.

 

 

TRATTAMENTO FISCALE

Paesi

Deducibilità

Quota Ammortizzabile

Costo ammortizzabile

Detraibilità IVA

Italia

18.000

40%

7.200

40%

Francia

18.300

100%

18.300

100%

Germania

illimitata

100%

Illimitato

100% *

Gran Bretagna

18.200

100%

18.200

100%

Spagna

illimitata

100%

illimitato

100%

Fonte UNRAE-Leaseurope

 

5. Una tassazione equilibrata ai livelli EU: vantaggi per Erario ed aziende

Nella grave situazione di mercato attraversata nel 2008 dall’industria automobilistica, si è evidenziata come nota positiva l’andamento del comparto delle auto aziendali.

Con 680.000 immatricolazioni di vetture, il comparto ha svolto un ruolo di grande e provvidenziale rilievo, sostenendo l’intero settore dell’automotive, dalla produzione ai servizi per l’auto, accelerando il rinnovo del parco e introducendo crescenti volumi di auto a basso impatto ambientale (motorizzazioni bifuel, a metano, ibride).

In particolare con 322.000 immatricolazioni di vetture, pari al 15% del mercato nazionale, ed ulteriori 30.000 di veicoli commerciali, il noleggio veicoli ha anche generato risparmio- e quindi maggiore competitività- per 60.000 aziende private e 1.400 Pubbliche Amministrazioni. Le valutazioni dei costi aziendali indicano mediamente un risparmio del 15-20 % su costi inerenti il parco auto.

Il noleggio, con oltre 1,4 mld. di euro versati nel 2008 tra Iva, imposte di immatricolazione, tasse automobilistiche, è uno dei settori della filiera dell’automotive che maggiormente contribuisce alle casse dello Stato; e potrebbe nel complesso dare di più se venissero introdotte normative in linea con lo sviluppo del mercato e con la normativa degli altri Paesi UE.

 

Principali imposte

2008

Tasse di proprietà

139.000.000

IVA su attività noleggio

971.000.000

IVA su indotto noleggio

200.000.000

IVA attività di Fleet Management

30.000.000

Imposte contratti assicurazione

50.000.000

IPT prima immatricolazione

48.000.000

IPT successiva immatricolazione

40.000.000

Totale

1.390.00.000

Stima ANIASA

Verso il 2010

I dati dei primi 10 mesi del 2009, peraltro, sono improntati ad un netto calo delle immatricolazioni pari al 30% e preoccupante è, inoltre, il quadro della riduzione degli ordini oscillante tra il 20-25%.

Le interconnessioni della crisi finanziaria e la ridotta agibilità delle linee di credito, della riduzione dei valori dell’usato e, pertanto, del maggior periodo di ammortamento, porteranno le aziende per ridurre l’impatto di costo nell’esercizio, inevitabilmente a tenere in flotta per un maggior periodo i propri veicoli.

In assenza di misure di incentivo, le aziende utilizzatrici saranno portate a rallentare ancora di più il rinnovo del loro parco veicoli, non esercitando, pertanto, il provvidenziale ruolo svolto nel 2008.

Anche per il 2010 ne deriverebbe, pertanto, come conseguenza, una forte riduzione delle nuove immatricolazioni, riducendo quindi gli obiettivi del Governo di sostegno del mercato in questa delicatissimo momento congiunturale in chiave di rilancio della produzione automobilistica.

In linea con le azioni urgenti operate a livello internazionale ed europeo per fronteggiare tale crisi, e, in particolare per consentire il ritorno ad un ciclo di rinnovo del parco dei veicoli aziendali più coerente con la vita economica utile di questa peculiare tipologia di beni, con effetti positivi anche ai fini ambientali e della sicurezza, sono necessari interventi sulla fiscalità dell’auto aziendale relativamente alle imposte dirette ed indirette(DPR n.917/86).

in particolare:

- l’adeguamento delle soglie di costo massimo deducibile per le auto utilizzate a fini aziendali e professionali, ferme addirittura dal 1997;
- l’adeguamento dell’IVA detraibile–oggi determinata al 40%- alla media EU del 50%.