Auto, bella partenza a gennaio +3,4%
Il mercato auto nazionale inizia bene il 2018, aumentando del 3,4% le immatricolazioni registrate dal Ministero dei Trasporti, invertendo dunque la tendenza registrata nel mese di dicembre. Il totale di nuove registrazioni è stato pari a 179mila le 173 mila di gennaio 2017.
Per l’intero 2017 il mercato è stato caratterizzato da una riduzione degli acquisti da parte dei privati, che hanno preferito rivolgersi anche al canale dei c.d. km zero, che ha totalizzato oltre 330.000 unità. Anche gennaio sembra confermare il fenomeno, considerando l’elevato numero di immatricolazioni negli ultimi tre giorni del mese effettuato da concessionari e case (circa 27.000)
Continua il trend positivo delle flotte aziendali, ormai stabili nella rappresentanza superiore al 40% del mercato con il noleggio posizionato tra il 22-23%.
Anche senza superammortamento il noleggio tira: +15,5%.
Dopo il boom del 2017, anche gennaio vede il noleggio a lungo termine aumentare il numero dei contratti, circa il 9%, ben oltre il doppio del mercato. Sorprendente anche il comparto del noleggio a breve termine +26%, un aumento a doppia cifra che insiste da vari mesi dell’anno scorso.
Nel primo mese dell’anno, invece, le vendite aziendali (acquisti diretti e leasing) sono andate bene: +17,%, con circa 8.500 unità immatricolate.
Il mancato rinnovo del superammortamento per i beni strumentali non sembra al momento quindi incidere sui volumi del noleggio, in persistente ascesa. E’ tuttavia da considerare che l’agevolazione del 140% potrà essere utilizzata fino al 30 giugno 2018, a seguito dell’eventuale corresponsione del 20% del costo entro il 31 dicembre scorso. Un analisi più attenta potrà essere condotta solo nei prossimi mesi.
E’ prevedibile, peraltro, una riduzione di rappresentatività delle società, stimata al 20%.
Motorizzazioni: a gennaio sempre più ibrido +51% ed il segmento SUV arriva al 37%
Se il diesel vede il ritorno del segno positivo con un 3,8% ed una quota stabile al 55% del totale, dovuta specialmente dalle vendite a società e noleggio, e le motorizzazioni a benzina scendono dell’1% (32,6% del totale), il boom di gennaio è dell’ibrido che cresce del 51%, arrivando a rappresentare il 4% del mercato. Sempre allo 0,1% del totale è l’elettrico, pure un un’alettante +38%. Stabili le vendite del Gpl dopo l’incremento del 30% dello scorso anno e del metano.
Si registra un buon andamento per tutti i segmenti, con solo le city car che scendono del 15,5%, scendendo al 15,6% di quota di mercato. Cali percentuali per tutte le carrozzerie eccetto i SUV (fuoristrada e crossover), che insieme giungono a rappresentare quasi il 37% del mercato di gennaio, un livello record ed in crescita di 8,6 punti percentuali.
Il Nord Est è l’area dove di annota l’incremento maggiore delle vendite, a fronte di una stabilità del Nord Ovest e del Centro Italia.
Prime proiezioni sul 2018
Secondo il Centro Studi Promotor i risultati di gennaio risentono della frenata di alcune case sui km zero e sono influenzati anche dalla tendenza al rinvio di acquisti importanti che generalmente si manifesta in coincidenza di appuntamenti elettorali di rilievo come quello del 4 marzo. Considerando la ancora inespressa domanda di sostituzione durante la crisi e la pressione dell’innovazione di prodotto le previsioni indicano circa 2.050.000 immatricolazioni nel 2018 e 2.200.000 nel 2019.
Secondo le analisi di Dataforce, si ipotizza a fine 2018 fine anno un mercato autovetture di poco inferiore ai 2 milioni, con una quota dei privati del 56% (cioè circa 1.115.000 vetture), 90.000 immatricolazioni aziendali dirette (market share del 4,5%), il noleggio a lungo termine a quota 295.000 automobili (MS 14,8%), il noleggio a breve termine sulle 180.000 unità (MS del 9%) e le auto-immatricolazioni di Case e Concessionari attorno alle 310.000 targhe (MS del 15,6%).
Aumento del 3,7% dell’usato
Nello stesso periodo di gennaio 2018 sono stati registrati 392.268 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +3,7% rispetto a gennaio 2017, durante il quale ne furono registrati 378.270 (nel mese di dicembre 2017 sono stati invece registrati 355.863 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -10,4% rispetto a dicembre 2016, durante il quale ne furono registrati 397.212). Nel mese di gennaio 2018 il volume globale delle vendite (570.090 autovetture) ha pertanto interessato per il 31,2% auto nuove e per il 68,8% auto usate
La voce di ACEA e ANFIA sulle motorizzazioni
I dati sul mercato italiano sono contestuali alle previsioni diffuse dall’ACEA, l’associazione dei produttori di auto europei: nel 2018 il mercato dell’auto continuerà a crescere dell’1%, un rallentamento rispetto al 2017, con una crescita del 3,4% sul 2016. Secondo ACEA sul settore gravano due incognite: la nuova normativa europea in tema di emissioni di CO2 e la Brexit.
I car maker, sempre più impegnati sul fronte della mobilità sostenibile, esprimono criticità circa la proposta della Commissione EU di novembre scorso, focalizzata sulla decarbonizzazione, di non essere neutrale dal punto di vista delle tecnologie sostenute, ma di spingere verso le auto elettriche, senza considerare a sufficienza le alternative. Per ACEA i policy makers devono fissare obiettivi ambiziosi per la riduzione di CO2, ma non dovrebbero imporre una scelta tecnologica.
I dati diffusi da ACEA sulle immatricolazioni nel mercato europeo nel 2017 registrano un aumento del 39,7 % sul 2016 delle auto a trazione alternativa, arrivate a rappresentare il 5,7% dell’intero mercato di auto nuove, con una accelerazione nell’ultimo quadrimestre dell’anno. A guidare il trend il segmento dell’ibrido elettrico (+54,8%), seguito dall’elettrico puro (+39%) e dalle altre alimentazioni che tornano a crescere dopo la contrazione registrata nel 2016.
In parallelo l’Europa registra una perdita di peso nel mercato auto delle vetture Diesel.
Sul tema, l’ANFIA ha elaborato un focus dedicato ai 5 principali mercati europei da cui emerge come, nel corso del 2017, le immatricolazioni di autovetture nuove diesel siano diminuite dell’8% rispetto ai volumi del 2016, pari a 460mila auto in meno. Nei cinque major markets europei le vendite di auto diesel sono il 22% in meno rispetto ai volumi del 2007, con una quota scesa al 45% del mercato, 11 punti in meno in dieci anni. Un declino che preoccupa le imprese europee dell’auto, anche perché il calo del Diesel ha avvantaggiato le immatricolazioni di auto a benzina, a più alto impatto per le emissioni di CO2, tanto che ACEA lancia l’allarme sulla effettiva possibilità di centrare l’obiettivo di riduzione di anidride carbonica fissati dall’Ue per il 2021.