Ancora in rallentamento il mercato dell’auto: a giugno -7,4%.
Dopo il -2,8% di maggio, anche giugno è stato un mese negativo, con un calo di immatricolazioni del 7,4%, circa 14.000 unità rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Una riduzione che incide sui risultati del primo semestre, diminuito complessivamente dell’1,5%. Secondo i dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al 30 giugno 2018 sono diminuiti gli acquisti dei privati (-5,1%), tengono quelli delle società (proprietà e leasing), aumentano ancora quelli complessivi del noleggio 5,8.
Su tale andamento pesano senza dubbio sia le incertezze della situazione politica che hanno caratterizzato il primo semestre, sia il rallentamento del tasso di crescita del Pil, cresciuto dell’1,4% nel primo trimestre 2018, contro il +1,6% degli ultimi tre mesi del 2017.
Secondo il Centro Studi Promotor dopo le crescite del 16% nel 2015 e nel 2016 e dell’8% nel 2017, il 2018 sta registrando una fase di consolidamento, seppure il raggiungimento del livello delle immatricolazioni ante-crisi è ancora distante. Una nuova fase di recupero potrebbe partire già nel 2019, anche perché le prospettive per i prossimi mesi appaiono moderatamente positive. Nel secondo semestre dell’anno dovrebbero incidere sulla propensione all’acquisto di automobili il superamento della fase di incertezza politica. E un miglioramento del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese che già si avverte nei dati Istat di giugno.
Calo (immotivato) del diesel
Le famiglie continuano quindi a comprare meno auto, anche in attesa delle decisioni che prenderà il nuovo governo sul tema della mobilità ed, eventualmente, anche sulle alimentazioni.
UNRAE ed ANFIA evidenziano infatti che il calo è dovuto, in particolar modo, alla forte riduzione di vetture diesel, a giugno contratte del 17% (maggior calo mensile da dicembre 2017, prima flessione delle vendite di auto diesel), mentre nei primi 6 mesi il calo è del 6% ed interessa tutti i canali di vendita. Il mercato, senza le autovetture diesel, cresce del 6% a giugno 2018 e del 5% nel primo semestre. La quota di mercato delle autovetture diesel, a giugno 2018 è del 52,6%, mentre a giugno 2017 era esattamente 6 punti percentuali in più.
Le inesatte considerazioni su questo tipo di alimentazione, espresse di recente da soggetti non competenti, sta producendo incertezze sul mercato, rinviando acquisti già maturi. Da fonti qualificate si evince, al contrario, che tale motorizzazione, specialmente se Euro 6, ha minori impatti ambientali rispetto ad altre endotermiche. Inoltre le tecnologie in sviluppo, in attesa di un sicuro futuro epocale cambiamento, garantiranno un livello di inquinamento praticamente minimo dei motori convenzionali a combustione interna, al momento essenziali per una efficace passaggio verso una mobilità “CO2 Neutral”.
Nel frattempo cresce il mercato delle alimentazioni a benzina, a giugno arrivato al 33,2% del mercato, con una crescita del 3,5%, dell’1,7 nel semestre.
Le auto ad alimentazione alternativa costituiscono a giugno il 14,1% del mercato, la più alta dopo gennaio 2015 (era al 15,8%). Nello specifico crescono le ibride (+25% nel mese e +30,7% nel semestre), grazie a una sempre maggiore disponibilità di prodotto. Le vetture elettriche, anche se con una quota di mercato di appena lo 0,3%, sono quelle che registrano il miglior andamento, sia nel mese (+124,5%), sia nel cumulato (+125%). Ma per quanto in rapida ascesa, insieme fanno ancora solo il 4,1% nella quota di mercato semestrale. Quindi sono del tutto irrilevanti ai fini della riduzione dell’inquinamento.
Prosegue la crescita delle auto a metano, con un giugno a +84%, un aumento nel primo semestre del 60%. Nel biennio 2016-2017 le vendite erano pesantemente crollate, ma la commercializzazione di nuovi modelli sta facendo risalire il segmento. In attesa di nuovi modelli, forte calo invece per il GPL, -9,2% a giugno e -4,7% nei sei mesi, periodo nel quale la quota di mercato è del 6,1%.
Diminuiscono famiglie e società, noleggio a breve termine, ma tiene bene il lungo termine
Esaminando la struttura di mercato, si nota a giugno una leggera flessione dei privati (-0,5%) che riacquistano incidenza arrivando al 55,4%, aumento però dovuto solo alla diminuzione degli altri canali. Le famiglie continuano a comprare di meno, con un semestre in calo del 5,1% ed una quota inferiore di 2 punti percentuali (53,7% del totale).
Dopo cinque mesi con aumenti a doppia cifra, il noleggio (ma anche le società) vedono una forte flessione, dovuta comunque al confronto con la forte spinta di giugno 2017 (+17,1%). La recente riduzione dell’11% è determinata da un brusco calo di quasi il 35% del breve termine, mentre è sempre vivace il lungo termine (+5,2%).
A chiusura del I semestre il noleggio, in crescita in volume del 5,8%, acquisisce due punti di quota, portandosi al 26,5%, grazie all’andamento del lungo termine (+10,3%), mentre flette il breve termine (-7,4% nei sei mesi).
Scendono anche le acquisizioni in proprietà e in leasing finanziario, proprio per il confronto con le sollecitazioni di giugno 2017, un calo del 18,6%, dovuto anche alla riduzione di autoimmatricolazioni. Nel cumulato il canale società si mantiene sui livelli dello scorso anno, con quasi il 20% del totale mercato.
Ulteriore ribasso dell’usato
Il mercato dell’usato totalizza 360.298 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari a giugno 2018, registrando un calo del 4,1% rispetto a giugno 2017. Nei primi sei mesi del 2018, i trasferimenti di proprietà sono 2.307.771, il 3,4% in meno rispetto allo stesso periodo del 2017.
Le auto-immatricolazioni
Dalle analisi del Centro Studi e Statistiche di UNRAE lo stock di auto-immatricolazioni arrivava a febbraio 2018 a 170.000unità, con una composizione per alimentazione pari al 30% di vetture a benzina e per un 63% di auto diesel, con un costante e progressivo aumento di rappresentatività di queste ultime.