Noleggio veicoli: immatricolazioni in frenata nel primo semestre

L’analisi condotta da ANIASA e Dataforce registra un rallentamento delle immatricolazioni a noleggio nel secondo trimestre, che valgono comunque il 30% del mercato. Inizia a frenare anche il “breve termine”. Se le vetture mostrano qualche incertezza, i veicoli commerciali leggeri vanno a gonfie vele, mentre il noleggio si conferma la soluzione ideale per la mobilità professionale.

Roma, 3 luglio 2024

Le immatricolazioni del noleggio veicoli hanno registrato una flessione nel secondo trimestre 2024: -9,6%, dovuta principalmente al calo delle immatricolazioni di auto nel comparto del lungo termine (-15,18%). Anche il breve termine, dopo un primo trimestre in forte accelerazione, ha rallentato la sua corsa. Decisamente bene nel secondo trimestre il settore dei veicoli commerciali leggeri (+23,6%). Nonostante la flessione del NLT, complessivamente al secondo trimestre il noleggio conserva una quota di mercato di poco inferiore al 30%.

Sono questi i principali dati e spunti che emergono dall’analisi trimestrale sul settore del noleggio veicoli promossa da ANIASA, l’Associazione che in Confindustria rappresenta il settore della mobilità pay-per-use e dalla società di analisi di mercato Dataforce.

Quest’anno il noleggio a lungo termine (NLT) si sta confrontando con una annata record come il 2023, che aveva beneficiato di un solido portafoglio ordini legato anche alle ritardate consegne del 2021 e 2022, continuando comunque pur sempre a rappresentare una quota di mercato del 22,1% sull’intero settore automotive in Italia. Il noleggio a breve termine (NBT) per la prima volta dopo la pandemia Covid-19 è tornato a superare l’8% di quota. Di particolare rilievo la performance del noleggio nel comparto dei veicoli commerciali leggeri: con una quota nel semestre del 40,9%; oggi rappresenta la soluzione d’acquisto preferita per i veicoli da lavoro, persino più diffusa degli acquisti aziendali di proprietà.

I dati sui primi 6 mesi dell’anno del noleggio veicoli confermano la frenata delle immatricolazioni di autovetture a lungo termine, parzialmente compensata dalla significativa crescita del segmento dei veicoli commerciali leggeri e dallo sviluppo della flotta del noleggio a breve termine. Uno sviluppo quest’ultimo verificatosi principalmente nel primo trimestre in concomitanza con il periodo pasquale e ampliato dagli operatori per rispondere a una domanda turistica estiva che si preannuncia in deciso aumento. In un contesto di immatricolazioni in contrazione per le vetture del long term, va rimarcato la performance positiva delle motorizzazioni elettriche (+10%) e full hybrid (+43%), che testimoniano le ampie potenzialità del settore per una maggiore diffusione di veicoli a basse emissioni nel nostro parco circolante. In ultimo registriamo il rallentamento della penetrazione del lungo termine presso i privati, diretta conseguenza della discriminazione sugli incentivi, solo recentemente risolta con i nuovi bonus in vigore dal 3 giugno” ha commentato il Presidente ANIASA Alberto Viano.

TOP 5 VEICOLI PIÙ NOLEGGIATI

Nel noleggio a lungo termine del secondo trimestre, il modello più richiesto rimane la Fiat Panda, con un rialzo delle immatricolazioni pari a +12,7% (a fronte di un mercato NLT auto in flessione dell’11,7%) e un volume di 7.874 unità. A seguire Volkswagen Tiguan (quasi stabile: +3,6%), BMW X1 (che ha moltiplicato per 5 le proprie targhe rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), Kia Sportage (+35,5%) e Citroen C3 (che ha quadruplicato le immatricolazioni). Nella graduatoria semestrale, da segnalare la seconda posizione della Nissan Qashqai alle spalle della Panda. Tra i veicoli commerciali leggeri, il modello più noleggiato è il Fiat Doblò (+85,4%). Nelle posizioni successive Fiat Ducato (+4,9%), Iveco Daily (+168,6%), Ford Transit (+141,8%) e Fiat Panda (-22,2%).

Nel noleggio a breve termine le immatricolazioni più consistenti riguardano, tra le auto, Fiat 500, in forte ascesa (+87,4%), seguita da Fiat Panda (+64%), Renault Captur (+279,9%), MG ZS (-3,1%) e Renault Clio (-268,2%). In ambito LCV, consistenti incrementi per tutti i veicoli della Top 5, tranne il Fiat Ducato. Dal primo al quinto posto: Iveco Daily, Fiat Scudo, Renault Trafic, Fiat Ducato e Fiat Fiorino.

L’ANALISI PER UTILIZZATORE

Nel noleggio a lungo termine, confrontando le quote di mercato del noleggio ai privati (con e senza P.Iva) e di quello aziendale del primo semestre di quest’anno con i quattro anni precedenti, si nota che la quota dei privati, in crescita tra il 2020 e il 2021, si è poi ridotta di 4,1 punti nel 2022 (ritornando allo stesso livello del 2020), per poi scendere in modo ancora più significativo nel 2023 (-4,6%), e infine regredire ancora di poco quest’anno (-0,3%). Circa 86 noleggi su 100 nel 2024 sono appannaggio dei clienti aziendali. Anche in questo caso il relativo business è stato finora inficiato dalla carenza degli incentivi e dall’aumento dei prezzi dei veicoli commercializzati.

L’ANALISI PER ALIMENTAZIONE

Nel noleggio a lungo termine l’alimentazione più diffusa è quella a benzina (40,1% nel primo semestre di quest’anno), comprese le mild hybrid. È però un dato in flessione nel 2024 rispetto al 2023. In calo ancora più accentuato il diesel (+mild hybrid), che quest’anno è stato superato dal benzina. Nel secondo trimestre l’auto a gasolio ha conquistato una quota di mercato del 37,1%, in calo di oltre 4,5 punti. Le “ibride vere”, ossia full e plug-in, sono cumulativamente al 17% del mercato. Però le full hybrid sono in crescita significativa nei volumi (+23% nel secondo trimestre), le plug-in hybrid sono invece in forte flessione (-39,6%). Le auto elettriche sono scese nel secondo trimestre al 2,5% di market share (3% nel semestre); le auto a gas sono quasi stabili, ma su volumi e quota di mercato trascurabili.

Nei veicoli commerciali leggeri, il diesel si mantiene su percentuali bulgare (86,3% nel secondo trimestre) I mezzi commerciali a benzina, sono sotto al 10% (e in calo nel secondo trimestre rispetto al primo), mentre gli “ibridi veri” valgono poco sotto il 2% di market share. I veicoli elettrici continuano a far segnare forti rallentamenti: la quota da aprile a giugno è del 2,5%, del 3% nel semestre.

Nel noleggio a breve termine, benzina (65,57% di quota nel secondo trimestre) e diesel (25,7%) si spartiscono quasi tutto il mercato delle auto. Full hybrid al 3,9% di share e plug-in hybrid al 2,5%. Le auto elettriche sono quasi scomparse dal mercato dello short term (soltanto 958 immatricolazioni quest’anno, di cui 649 nel trimestre aprile-maggio-giugno). Ancora più trascurabile la presenza delle auto a gas tra i rent-a-car.

Tra i veicoli commerciali leggeri, il noleggio a breve termine evidenzia una scelta pressoché obbligata verso il diesel: 95% di quota di mercato. Nemmeno il benzina è preso in considerazione da questo canale, con una quota market share di poco superiore ai 2 punti. Veicoli elettrici e a gas praticamente inesistenti in questo canale.

L’ANALISI PER FASCE DI EMISSIONI CO2

Nella fascia di emissioni più virtuosa (da 0 a 20 g/km di CO2, ossia le auto elettriche), oltre un’auto su due quest’anno è acquistata dai privati (esattamente il 55%). Con l’exploit di giugno dovuto alla ripartenza degli incentivi, che hanno raggiunto livelli di contributo ancora più sostanziosi, nel secondo trimestre la market share dei privati nelle auto a corrente ha raggiunto il 59%, A seguire il noleggio a lungo termine che è al 32% (30% nel secondo trimestre). Le aziende che acquistano direttamente rappresentano in questa fascia di emissioni il 10% degli acquisti: più del doppio della quota di mercato sul mercato nel suo complesso, in cui questo canale vale il 5%.

Nella fascia da 21 a 60 g/km di CO2, ossia quello delle auto prevalentemente con sistema di alimentazione plug-in hybrid, il noleggio a lungo termine mantiene quest’anno la quota maggiore (48%), in calo però nel secondo trimestre al 46%. Per effetto dei nuovi incentivi, i privati che nel complesso del 2024 rappresentano una quota del 35%, nel secondo trimestre sono saliti al 37%. Le aziende che acquistano direttamente sono al 10% e i noleggi a breve termine al 7%.

Nella fascia da 61 a 135 g/km di CO2, l’ultima considerata dagli incentivi statali, è netto il predominio dei clienti privati (79% da gennaio a giugno, ma da aprile a giugno hanno raggiunto addirittura l’83%). Il noleggio a lungo termine è la seconda forza del mercato: 17% di market share quest’anno, ma in calo al 13% nel Q2. Anche nelle due fasce successive (136-160 g/km e 161-190 g/km) è evidente che la maggior parte delle auto vengono acquistate dai privati. Però, più crescono i livelli di emissioni, più aumentano le immatricolazioni aziendali: nella fascia fino a 160 g/km la quota delle auto intestate ai clienti business è soltanto del 4%, in quella da 161 a 190 g/km questa quota sale fino al 15%. Costante, invece, l’apporto del NLT: attorno al 20% di market share. Nell’ultima fascia di emissioni, quella dei veicoli che superano i 190 g/km, la rilevanza dell’utenza business in proprietà è ancora più alta: 33% e quindi molto vicina al 40% fatto segnare dai privati. Il noleggio a lungo termine vale in questo segmento il 19%, ma nel secondo trimestre ha raggiunto il 22% di quota.

Noleggio a Lungo e Breve termine: secondo trimestre 2024

Focus Noleggio per Operatore e Forecast a cura di Dataforce

NOTA METODOLOGICA:

Questa sezione sviluppata da Dataforce presenta l’analisi dei due comparti del Noleggio a Lungo e Breve Termine con la riclassificazione delle immatricolazioni di rent-to-rent che vengono correttamente imputate al reale utilizzatore, ovvero le società di Noleggio a Breve Termine. Per questo motivo, la lettura del mercato è profondamente diversa.

Nel secondo trimestre 2024 il settore del noleggio ha targato 144.763 veicoli tra Passenger Cars e Light Commercial Vehicles (-9,6%), di cui 106.696 per il long rent (-11,66%) e 38.067 per lo short rent (-3,28%). Complessivamente il noleggio nel Q2 vale il 29,6% del mercato. Similare, pur con qualche differenza, è l’andamento dei due canali. In flessione abbastanza accentuata (-15,18%) il lungo termine nelle Passenger Cars (ma in positivo nel settore dei Light Commercial Vehicles: +13,75%). Invece il breve termine, dopo un primo trimestre in forte ascesa, ha iniziato a rallentare (soprattutto a giugno), portando il saldo del Q2 in negativo (-5,04%) nel comparto vetture, mentre regge alla grande in ambito veicoli commerciali (+15,1%).

Nel cumulato del semestre, grazie soprattutto al più brillante Q1 (tranne che per il NLT Passenger Cars), le 301.858 immatricolazioni del noleggio nel suo complesso da gennaio a giugno significano una contrazione del mercato modesta: -2,33%, pari a 7.190 unità in meno. Con il long rent a -9,78% e lo short rent a +25,84%. Ma le prospettive per la seconda metà dell’anno non volgono verso il bello, essendosi esaurita la spinta propulsiva del noleggio a breve termine Passenger Cars (che quest’anno ha anticipato l’inflottamento nei primi mesi e ora ovviamente rallenta) ed essendo evidente che il lungo termine non riuscirà a bissare l’eccezionale risultato del 2023. Infatti, il forecast di Dataforce ipotizza per fine anno una contrazione del 10,3% per il NLT PC (incluso il noleggio ai privati e alle società), mentre il NBT PC (incluso il rent to rent) si dovrebbe mantenere in territorio largamente positivo, pur con minore evidenza rispetto al primo semestre: +18,1%. Panorama assai diverso per il comparto LCV, dove la previsione di Dataforce ipotizza un mercato NLT che dovrebbe chiudere l’anno a +20% e quello NBT a +35,1%.

Imputando al vero utilizzatore (cioè ai rent-a-car) le immatricolazioni di rent to rent, i numeri veri del NLT da aprile a giugno evidenziano 86.025 targhe Passenger Cars, quasi 16.000 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-15,66%). Se, come detto, è quasi impossibile per il long rent ripetere un’annata d’oro come il 2023, quest’anno si è aggiunto, come elemento negativo, l’effetto attesa per l’entrata in vigore della rimodulazione degli incentivi, molto più convenienti, che ha convinto molti operatori di noleggio a procrastinare le immatricolazioni, per sfruttare al massimo i bonus. Aprile, maggio e giugno (come del resto anche marzo) sono stati mesi in rosso per il NLT Passenger Cars.

Ben differente è il trend per il NLT dei veicoli commerciali leggeri: qui la situazione continua a rimanere largamente in attivo. Sempre escludendo il rent to rent (che in queste statistiche Dataforce assegna agli effettivi utilizzatori, cioè le società del breve termine) il noleggio a lungo termine ha immatricolato nel secondo trimestre di quest’anno 16.841 unità, con un incremento di circa 2.000 targhe (+13,08%).

Così come il long rent marcia a due velocità, lo stesso è accaduto per lo short rent che presenta un andamento meno favorevole rispetto ai mesi precedenti nell’ambito delle Passenger Cars, sempre nei mesi da aprile a giugno. Comprendendo nei numeri dell’NBT anche le immatricolazioni rent to rent, nel secondo trimestre sono state targate 38.073 automobili, circa 2.000 in meno dello stesso periodo dello scorso anno. In ambito LCV, invece, il saldo è positivo: 3.824 targhe nel Q2 2024, 3.234 nel Q2 2023 (+18,24%).

L’ANALISI DEL MERCATO LUNGO TERMINE PER OPERATORE

Grazie a un secondo trimestre all’arrembaggio, Arval ha riconquistato la vetta della graduatoria dei noleggiatori del lungo termine Passenger Cars, che nel Q1 aveva perso (per un’incollatura) a vantaggio di Ayvens, il nuovo colosso nato dalla fusione tra ALD Automotive e LeasePlan. In questo settore Arval sembra avere lo sprint giusto per prendere il largo, come vedremo tra breve nell’analisi puntuale dei numeri. Cambiamenti anche nella classifica parziale per il terzo e quarto posto: Leasys si è ripresa il gradino più basso del podio, almeno relativamente al Q2, sottraendolo a Volkswagen Leasing, che però rimane davanti alla società di renting del Gruppo Stellantis nel cumulato del semestre, sebbene per sole 278 targhe.

Anche in ambito LCV è avvenuto il sorpasso da parte di Arval su Ayvens nel periodo parziale di aprile-giugno e, pure in questo caso, Arval riesce a strappare il primato anche nella graduatoria 2024 da gennaio a giugno con una differenza minima: appena 115 unità. Ma torniamo alle Passenger Cars e alla classifica del Q2. Arval ha targato da aprile a giugno 21.168 vetture, 3.456 in più rispetto al Q2 2023 (+19,51%). Ayvens, invece, ne ha immatricolate 17.140, ossia 8.228 in meno, con una flessione del 32,43%. Ecco così che il nuovo gigante del renting ha perso lo scettro della classifica parziale e di quella del complesso dell’annata 2024 finora. Leasys, pur recuperando rispetto a un Q1 dai numeri modesti rispetto alla sua caratura, ha chiuso il secondo trimestre con 13.467 immatricolazioni, 1.623 in meno rispetto all’anno scorso (-10,76%), riuscendo a sopravanzare Volkswagen Leasing che pure ha fatto segnare un’eccellente performance: 12.119 targhe, di cui 2.555 incrementali (+26,71%). Non sufficienti, però, per mantenere il terzo posto nel trimestre, ma bastevoli nella graduatoria semestrale.

Nelle posizioni seguenti, al quinto posto UnipolRental, che però fa segnare un passivo nel Q2 del 45,84%, tallonata da Alphabet che invece cresce parecchio (+48,68%). Nelle altre posizioni: Drivalia (-55,44%), Kinto Italia (-1,67%), ES Mobility (-12,95%), l’insieme dei piccoli noleggiatori (+340,82%), Athlon (-18,3%), Mercedes Benz Lease Italia (+13,29%) e Gruppo Santander (SCR – Drive, +148,32%). A seguire gli operatori con volumi sotto le 1.000 unità nel trimestre.

Nel comparto dei veicoli commerciali leggeri, come detto poc’anzi, Arval si è ripresa il vertice della classifica: ha targato nel Q2 4.021 mezzi da lavoro (+49.87%), mentre Ayvens si è fermata a 3.276 (-10,86%). Leasys insegue a 2.750 immatricolazioni (-19%) e poi UnipolRental (+16,14%). Tutti gli operatori seguenti sono parecchio distanziati, a partire da Volkswagen Leasing che ha targato 769 LCV.

L’ANALISI DEL MERCATO NOLEGGIO BREVE TERMINE PER OPERATORE

Se l’anno scorso Avis Budget Italia era il leader indiscusso del mercato dei rent-a-car, quest’anno il protagonista è Europcar, in testa sin dal primo trimestre, dominatore del Q2 e, ovviamente, della classifica generale del 2024 quando si è giunti al giro di boa. Da aprile a giugno Europcar ha targato 9.254 automobili (+49,5%). Avis Budget 7.296 (-16,46%). Al terso posto Hertz con 5.095 immatricolazioni (-9,76%) e al quarto Sixt con 3.102 targhe (-30,68%). A seguire, l’insieme dei noleggi a breve termine delle Concessionarie e delle Case Auto: 3.103 immatricolazioni (+19,67%). Al sesto posto l’insieme dei piccoli operatori di rent-a-car, con 2.768 targhe (-14,59%). Questa classifica è la stessa dell’intero primo semestre.

Il mercato del NBT dei veicoli commerciali leggeri è, come negli anni precedenti, molto frastagliato: al vertice della graduatoria c’è l’insieme dei “piccoli” (“Altri Operatori”, con 1.709 immatricolazioni, +33%). A molta distanza seguono Europcar (629 targhe, +39,16%), Avis Budget Italia (327, -43,33%), Sixt (366, l’anno scorso aveva targato da aprile a giugno soltanto 16 LCV), e l’insieme dei noleggi dei Concessionari e delle Case Auto (276, +102,94%). Hertz è l’ultimo della graduatoria a raggiungere un volume di immatricolazioni di 200 unità (-48,85%). Anche in questo caso, la graduatoria del semestre è identica a quella del Q2, a conferma di posizioni che appaiono piuttosto consolidate.

FORECAST 2024

La previsione di Dataforce per il 2024 vede un volume del noleggio a lungo termine, sia ai privati sia alle aziende, (ma al netto del rent to rent) inferiore a quello del 2023: 405.000 immatricolazioni, oltre 25.000 veicoli in meno, con una contrazione del 5,9%. Si dovrebbe trattare di 330.000 Passenger Cars (-10,3%) e di 75.000 veicoli commerciali leggeri (+20%).

Per Il breve termine, rent to rent incluso, invece è probabile un incremento di quasi 14.000 unità per le Passenger Cars, pari a +18,1%. Quasi doppio l’incremento percentuale per gli LCV: +35,1%, con un saldo attivo di oltre 3.600 unità. Il canale del noleggio a breve termine nel suo complesso, dunque, dovrebbe crescere quest’anno fino a 104.000 nuove targhe, circa 17.500 in più (+20,2%).

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